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lunedì 19 ottobre 2020

Le Isole Brioni sono conosciute da molti anni di attività di Josip Broz Tito, l'ex presidente della Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia.

 

Tito visitò Brioni per la prima volta nel 1947 e la Villa Bianca divenne la sua residenza ufficiale nel 1953. Il suo ultimo soggiorno a Brioni è stato registrato nel 1979. Tito trascorse a Brioni in media quattro mesi all'anno e il Brioni Maggiore e Vanga erano i suoi luogo di residenza preferiti.  

Tito era un eminente uomo di stato e uno dei fondatori del Movimento dei non allineati. L'ex presidente dell'ex Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia a Brioni ha ospitato numerosi capi di stato e di partito. Le Brioni erano uno degli influenti centri della politica mondiale.

Tito dalle Brioni conduceva lo stato, il Partito e l'esercito

Amante della natura, entusiasta degli animali e conoscente dei valori storico-culturali, Tito ha sostenuto la protezione delle foreste, del paesaggio, dell'allevamento e popolamento degli animali, la ricerca e la conservazione di monumenti e l'organizzazione di strutture alberghiere. Grazie a questa scelta, le Brioni hanno conservato e sono diventate attraenti per i turisti nazionali e stranieri. 

Tito e l’Istria

Josip Broz Tito era in stretti rapporti con i suoi vicini, e riceveva spesso i rappresentanti delle organizzazioni e delle comunità sociali e politiche. Conobbe tanti istriani soggiornando dalle loro parti; visitava spesso le organizzazioni lavorative, le scuole e gli ospedali, e partecipava alle manifestazioni culturali e alle riunioni popolari. =""> 

Tito sulle Brioni 

Tito ospitò tanta gente sulle Brioni.  Subito dopo il suo arrivo, incominciò il rinnovamento intensivo e lo sviluppo delle isole. Furono sanate le conseguenze del bombardamento, completato l’inventario derubato, posata la nuova tubazione e l’elettrocavo Fasana – Brioni, sanati i danni agli alberghi e alle ville, purificate le foreste, assestati i parchi, rimboscati i terreni nudi, protetti i monumenti culturali e rinnovati gli zoo. Con il bombardamento, gli alberghi danneggiati “Nettuno I” e “Nettuno II” furono completamente distrutti. Sulla base delle fondamenta di “Nettuno II”, nel 1961 fu costruito l’albergo “Istria”.nbsp;
Sulle Brioni Tito non fu ospitante e interlocutore soltanto di statisti, politici e diplomatici, ma anche di tante personalità pubbliche e culturali (Valentina Tereshkova, Che Guevara, Alberto Moravia, Mario del Monaco, Sofia Loren, Carlo Ponti, Gina Lollobrigida, Elizabeth Taylor, Richard Burton e tante altre personalità del Paese e dell’estero). Tito si sposò tre volte. Dalla prima moglie Pelagija Belousova ebbe 3 figli: Žarko, e Zlatica e Hinko, che morirono da bambini. Durante il suo secondo matrimonio con  Herta Haas,  nacque suo figlio Mišo, e da Jovanka Budisavljević non ebbe figli. Dopo la sua morte rimasero i suoi due figli, sei nipoti, nove bisnipoti e due trinipoti  

Tito nel tempo libero

Durante la pausa tra i Viaggi della pace, i congressi e le sedute, il presidente Tito usava il suo tempo libero per le attività che gli ampliavano gli orizzonti e le conoscenze. La luce a casa sua era accesa fino a notte inoltrata. Tito amava la fotografia. Spesso faceva e sviluppava le fotografie da solo nel laboratorio fotografico su Vanga. La parte dell’attrezzatura gliel’ha regalata il presidente americano Kennedy. 
Il suo amore verso gli animali dimostrava sulle Brioni con l’allevamento e la protezione del mondo animale. Oltre alle specie animali autoctone, nello zoo e nel parco safari vivevano tante specie regalategli da varie parti del mondo. 
Tito spesso passeggiava per le Brioni, lavorava nel frutteto e nel vigneto, si prendeva cura di ogni albero, monumento culturale, rarità naturale, opera d’arte e altri valori. Molto noti sono “I mandarini di Tito” che regalava a tutti, per tutto l’ex paese, nonché le ricerche della località “Castrum Bizantino”, con cui è stata completata la storia delle Brioni dal II secolo a. C. al XIV secolo d. C.

Tito e statisti

Sulle Brioni  Tito svolgeva una parte significativa delle sue attività statali e politiche. In novanta incontri parlò con presidenti, re e imperatori di sessanta stati, e inoltre si incontrò con presidenti  di governi e con ministri di un centinaio di paesi di tutto il mondo. Sulle Brioni Tito ricevette più di duecentocinquanta delegazioni statali e parlamentari,  delegazioni di partito, quelle sindacali, militari, scientifico-tecniche, nonché altre delegazioni straniere e ancora di più delegazioni del territorio dell’ex Jugoslavia. Parlò con più di 300 capi di missioni diplomatiche del paese e con ambasciatori accreditati nel territorio del’ex Jugoslavia. 

Alle Brioni venivano diversi statisti e leader di partiti dell’Est e dell’Ovest, dell’Africa, dell’Asia e di altri continenti, al fine di scambiare le opinioni con Tito, sentire i suoi consigli e avviare delle iniziative internazionali. Tra di loro c’erano anche Hailé Selassié, imperatore dell’Etiopia, Gamal Abd el-Naser, presidente dell’Egitto, Jawaharlal Nehru, presidente del governo indiano, Houari Boumédiène, presidente dell’Algeria, Kenneth Kaunda, presidente della Zambia, Kwame Nkrumah, presidente del Ghana, Habib Bourghiba, presidente della Tunisia, Ahmed Sukarno, presidente dell’Indonesia, Houa Kuo-Feng, presidente della Cina, Fidel Castro, presidente di Cuba, Ho Chi Min, presidente del Vietnam e Urho Kekkonen, presidente della Finlandia. Gli ospiti di Tito sulle Brioni furono anche dei capi statali e politici dei paesi dell’Europa dell’Est come Nikita Chruščëv, Leonid Brežnev e Nikolaj Podgornyj, Nicolae Ceauşescu, János Kádár, Edward Gierek, Walter Ulbricht e Yumjaagiin Tsedenbal.  

Sulle Brioni Tito fu ospitante di tanti sovrani: oltre a Hailé Selassié, ricevette Paolo, re di Grecia, Sihanouk, principe della Cambogia, Zahir, re dell’Afghanistan, Pahlavi, scià d’Iran, Olav, re di Norvegia, Jean, granduca del Lussemburgo, Giuliana, regina dei Paesi Bassi, Elisabetta, regina del Regno Unito, Birendra, re del Nepal, Margherita, regina di Danimarca e Husayn, re di Giordania.

Tito e i Non allineati

Grazie alla riunione  Tito – Naser – Nehru del 1956, quando furono gettate le basi della politica del non allineamento e quando fu firmata la “Dichiarazione delle Brioni”, le Brioni diventarono note come “le isole della pace” e “il porto originale dei non allineati”. 

Tito partì l’ultima volta dalle Brioni il 29 agosto 1979 alla VI  conferenza dei capi di stati e di governi dei paesi non allineati  tenutasi all’Avana

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lunedì 5 ottobre 2020

Trieste, la città dei record ha stregato National Geographic

 

National Geographic ha dedicato un lungo reportage a Trieste, la città dei record: ecco i primati detenuti dal capoluogo del Friuli Venezia Giulia

La città di Trieste ha stregato la celebre rivista ‘National Geographic‘, che le ha dedicato un lungo reportage nel numero di autunno della sua sezione “viaggi”. L’approfondimento è intitolato “Trieste guarda al futuro“. Nel sottotitolo si legge: “Cristallizzata da anni nel suo elegante abito di inizio Novecento, oggi la città tenta un balzo nel nuovo millennio fatto di cultura, commercio, sviluppo e nuovi stili di vita”.

Nel lungo reportage Trieste, città “sospesa nel tempo e nella storia”, è descritta attraverso i suoi teatri, le sue botteghe e i suoi locali dal fascino irresistibile.

Non solo: la celebre rivista si è soffermata sui numerosi record detenuti dal capoluogo del Friuli Venezia Giulia. Trieste, infatti, è la città col numero più alto di spettacoli teatrali per numero di abitanti, quella con più bar e quella con più caffè bevuti durante l’anno. Non è ancora tutto: piazza Unità d’Italia è la più ampia piazza d’Europa collocata sul mare.

Trieste, nuovo riconoscimento dall’Unesco

Il reportage del ‘National Geographic’ è arrivato in concomitanza con l’ingresso della città di Trieste (e di Lucca), a fine settembre, nella rete globale Learning Cities dell’Unesco. La stessa Unesco ha motivato così la decisione: “Lucca e Trieste sono state scelte come eccezionali esempi di come l’apprendimento permanente può diventare una realtà a livello locale”.

Il sindaco di Trieste Roberto Dipiazza, su ‘Facebook’, ha commentato così la notizia: “Siamo molto soddisfatti per questo ulteriore riconoscimento per Trieste che ha premiato la nostra candidatura portata avanti con molto impegno dall’assessore Serena Tonel con gli uffici del Comune di Trieste. Questa è un’ulteriore certificazione del ruolo internazionale della nostra importante città e del grande lavoro che stiamo facendo per valorizzare il nostro territori”.

Il nuovo riconoscimento ha fatto seguito alla nomina di Trieste a Capitale Europea della Scienza 2020.

Trieste, la città della Barcolana

Sempre in questi giorni e, più precisamente, il 3 ottobre 2020, si aperta ufficialmente col tradizionale alzabandiera nella sede della Società Velica di Barcola e Grignano la 52esima edizione della Barcolana, storica regata velica internazionale che si tiene ogni anno nel Golfo di Trieste nel mese di ottobre. L’edizione numero 52 della regata più grande al mondo si conclude l’11 ottobre 2020.

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