Associazione Istruzione Unita Scuola-Sindacato Autonomo

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giovedì 30 settembre 2010

Conferenza nazionale della famiglia, dal titolo "Politiche familiari in Europa. Buone pratiche, partnership e governance"

BOLOGNA, 27-28 SETTEMBRE 2010
Si è tenuto dal 27 al 28 settembre 2010 il nuovo appuntamento che segna un ulteriore avvicinamento alla Conferenza nazionale della famiglia, dal titolo "Politiche familiari in Europa. Buone pratiche, partnership e governance".
Il Seminario ha presentato e discusso le buone pratiche, le modalità di partnership pubblico/privato/terzo settore e il modello di governance dei Piani nazionali e delle politiche per la famiglia in Europa.
In particolare sono stati invitati rappresentati delle istituzioni politiche e amministrative della Francia, della Germania e della Spagna, tre paesi che -pur nelle loro specifiche differenze- sono comparabili sotto molti aspetti con il nostro e che rappresentano tre modi paradigmatici di fare "politica per la famiglia".
A partire da queste relazioni, si è tenuto un dibattito scientifico, condotto da studiosi di fama internazionale, che ha indicato gli "scenari" futuri della famiglia in Europa, i Progetti di Alleanza "societaria" tra i differenti attori di politica sociale e i punti di forza e di debolezza dei diversi modelli di politica familiare.
Presentazione
Locandina

giovedì 8 luglio 2010

In Emilia-Romagna un'estate tutta da gustare

Prende il via l'edizione 2010 di "Emilia-Romagna è un mare di sapori".
In programma eventi, spettacoli e degustazioni per scoprire l’enogastronomia regionale
In sintesi
Da luglio a settembre le principali località della riviera emiliano-romagnola ospitano eventi, spettacoli, iniziative e degustazioni targate “Emilia-Romagna è un mare di sapori”.
Si tratta della rassegna estiva, proposta dall’assessorato regionale all’Agricoltura, per fare conoscere anche ai turisti le eccellenze dell’enogastronomia dell’Emilia-Romagna. Nella notizia la dichiarazione dell’assessore Rabboni e il calendario delle iniziative.

Un’estate tutta da gustare.
E’ quella che propone l’Assessorato all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna con “Emilia Romagna è un Mare di Sapori 2010”, il cartellone di eventi che da luglio a settembre toccherà le principali località balneari della Riviera per far conoscere ai turisti lo straordinario patrimonio di eccellenze agroalimentari di questa terra.

Non solo il Prosciutto di Parma e il Parmigiano reggiano, sinonimo in tutto il mondo di qualità e di distintività, ma anche la Mortadella di Bologna, l’Aceto balsamico tradizionale di Modena e Reggio Emilia, le Pesche e Nettarine di Romagna, i Salumi piacentini, il Sangiovese, il Lambrusco, il Pignoletto e tanto altro ancora.


"E’ un programma con una precisa finalità: sollecitare il turista del mare a scoprire i valori che fanno grande ed unica la nostra tradizione agroalimentare: storia, cultura, identità, rispetto delle persone e dell’ambiente, sicurezza, sottolinea l’assessore regionale Tiberio Rabboni. Ci interessa presentare le nostre produzioni eccellenti, ma ancora di più raccontare ciò che le rende diverse da tutte le altre, uniche, straordinariamente buone ed originali.

Lo faremo attraverso i testi e la voce di un grande interprete dei valori regionali come Ivano Marescotti, attraverso le sceneggiature e le ambientazioni cinematografiche dei nostri grandi registi, l’eno-racconto dei nostri sommelier, la ritualità dei “casari volanti del parmigiano-reggiano”, il gemellaggio “mare-appennino” in diretta dal soul festival di Porretta, le biglie-icone delle Dop regionali i vongolai di Goro, ed altro ancora. Insomma chi fa e chi sa".

L ’Emilia Romagna è una delle regioni che più e meglio ha saputo tutelare e valorizzare la propria biodiversità e le proprie tradizioni. Lo dimostrano i 33 prodotti a qualità certificata Dop e Igp, ai quali vanno affiancati i 20 vini Doc e Docg, le 15 Strade dei vini e dei sapori, i 15 presidi Slow Food, i 19 Musei del gusto e i 210 prodotti tradizionali iscritti nell’Atlante ministeriale.


In cartellone
Il programma che parla di cibo attraverso il linguaggio dello spettacolo e dell’arte in questa edizione si presenta particolarmente ricco. Tra le novità “Linguaza. Piatto unico”, l’inedito monologo teatrale con cui Ivano Marescotti “condito” dal cibo e dal vino dell’Emilia-Romagna. Un’altra novità è “Amarcord, film da gustare”, la prima rassegna cinematografica che presenta sei film legati all’Emilia-Romagna da "assaporare" sulle spiagge e nelle piazze della Riviera. E’ invece una conferma “Fuoco al mito”, la cottura del latte sul fuoco a legna dentro alla tradizionale caldaia di rame, per ricavarne una forma di Parmigiano reggiano.

Crescono l'interesse per i vini di qualità della regione: con “Tramonti di vino” ci sarà l'occasione di conoscerli e abbinarli e si presenta la nuova Guida dei migliori vini dell'Emilia e della Romagna. Inoltre vino in primo piano anche con la "Serata rosè" dedicata a scoprire i rosè emiliano-romagnoli.

Il 23 luglio la manifestazione offirà invece un inedito gemellaggio gastronomico-musicale fra il mare e l’Appennino, con la partecipazione alla serata dei “borlengai” di Porretta Terme , il collegamento-live con il “Porretta Soul Festival” – curato da LepidaSpa – e con le Mariette di CasArtusi che prepareranno la piadina per tutti.
Saranno invece le tradizioni marinare dell’Adriatico le protagoniste de la “Sagra della vongola” a Goro e i vini autoctoni saranno al centro di “Sere d’estate fresche di vino ".

Ultimo, ma non certo per importanza il Torneo internazionale di biglie, il più gustoso e divertente torneo itinerante dove le biglie ospiteranno l’effige dei 33 prodotti Dop e Igp. Quest'anno ci sarà anche un torneo di biglie degli stabilimenti balneari e ognuno adotterà un prodotto. Novità, curiosità e il programma completo sono sul sito http://www.unmaredisapori.com/

mercoledì 2 giugno 2010

Riforma Gelmini: ricadute sul sistema scolastico della provincia di Bologna

«Alcuni dati presentati dalla presidente Draghetti e dall'assessore De Biasi della Provincia di Bologna»
La presidente della Provincia Beatrice Draghetti e l'assessore provinciale all'Istruzione formazione e lavoro Giuseppe De Biasi mercoledì 26 maggio hanno incontrato i membri della Conferenza provinciale di Coordinamento per il miglioramento dell'offerta formativa e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per esaminare "Le ricadute sul sistema scolastico provinciale dei tagli relativi agli organici e delle modifiche ordinamentali: analisi e confronto".
Alcuni dati
Per quanto concerne i tagli, la circolare ministeriale (C.M.) n° 37 (aprile 2010) “Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2010/2011-Trasmissione schema di decreto Interministeriale” è coerente con la riduzione di insegnanti ed operatori ATA, che da fonte sindacale è stimabile a livello nazionale in circa 150.000 unità in meno nel triennio. Nella nostra provincia (-231 docenti) e regione (-1192) il taglio è ancora più drammatico perché avviene a fronte di un aumento della popolazione scolastica.
Il problema, ovviamente, non è soltanto nei tagli di personale riferiti ai diversi ordini di scuola, ma anche in molte e fondamentali questioni di rilevanza generale: la riduzione delle ore di insegnamento, l’aumento degli alunni per classe (e la contestuale maggiore difficoltà per l’integrazione scolastica degli alunni disabili), il rischio che siano messe in discussione le concessioni di classi in montagna o in piccoli centri. E, inoltre, il funzionamento delle scuole, (pulizie, vigilanza, servizi e il taglio drastico del personale ATA e degli appalti), l’esposizione finanziaria degli istituti.
La presidente Draghetti e l'assessore De Biasi hanno illustrato le criticità che stanno emergendo per quanto riguarda la dotazione organica delle scuole:
Scuola dell’infanzia
A fronte di un aumento costante di bambini fra i 3 e 5 anni residenti nella nostra provincia (da 19.927 del 2000 si è passati a 25.526 nel 2009, pari a +28,10%), l’offerta di sezioni statali è uguale allo scorso anno. Se la situazione rimarrà la stessa, resteranno in lista d’attesa circa 600 bambini e bambine (per l’esattezza 628 comprendendo il comune di Bologna) e non sarà soddisfatta la richiesta di 19 nuove sezioni. A livello regionale i bambini esclusi sono circa 2000.
Scuola primaria e Scuola secondaria di primo grado
Secondo la Circolare Ministeriale, l’assegnazione degli organici per la Regione Emilia-Romagna prevede per le primarie una diminuzione di 264 posti rispetto all’organico dello scorso anno scolastico a livello regionale ed una diminuzione di 196 posti nella scuola secondaria di I grado. Per la provincia di Bologna, si tratta di 48 posti in meno per la primaria e di 58 posti in meno per la secondaria di I grado (Fonte Ufficio Scolastico Regionale). Da contatti informali con l’Ufficio Scolastico Provinciale (USP) è emerso che è stato confermato il tempo pieno per 1091 classi, lasciando quindi inevase 61 richieste.
Rispetto ai fabbisogni dei territorio, per quanto riguarda Bologna nella scuola primaria a fronte dei 3319 posti richiesti ne sono stati assegnati 3227 (-92); nella scuola secondaria di primo grado a fronte di 1778 posti richiesti ne sono stati assegnati 1623 ( - 155).
Scuola secondaria di secondo grado
La definizione degli organici è ancora in corso, ma ricordiamo che la C.M. assegna alla nostra regione, rispetto all’anno precedente, 770 posti in meno. Nello specifico, per la provincia di Bologna, se ne prevedono 125 in meno.
Nell’ambito della “riforma Gelmini”, accanto ad una generalizzata riduzione di ore nel primo anno di tutti gli indirizzi, è inoltre prevista una diminuzione di ore nei secondi, terzi e quarti anni degli istituti tecnici e professionali che rischia di penalizzare ulteriormente questi indirizzi di studio.
Istruzione degli adulti
La riorganizzazione prefigura riduzioni importanti negli organici, a fronte di un aumento crescente dell’utenza; un sostanziale irrigidimento dell’offerta formativa, in particolare per quanto riguarda l’erogazione di corsi di alfabetizzazione di lingua italiana agli adulti stranieri.
Integrazione alunni disabili
La diminuzione del tempo-scuola e il contestuale aumento del numero di allievi (disabili e non) nelle classi ostacolano una reale integrazione degli alunni disabili anche nella scuola dell’obbligo.
Si rilevano classi in cui sono inseriti fino a 4 e 5 alunni disabili e molte sono le classi numerose (fino a 35 alunni) con 2 e 3 alunni disabili per classe.

Prossimamente si prevede di portare il tema in Conferenza Metropolitana e di coinvolgere la Regione Emilia-Romagna.
Leggi Nota stampa con i dati diffusi da Draghetti e De Biasi (96 KB)

lunedì 24 maggio 2010

GLI ORGANI GIURISDIZIONALI DELL’UNIONE EUROPEA

Giustizia e la Corte dei Conti
Nell’architettura dell’Unione Europea il potere giurisdizionale è esercitato principalmente dalla Corte di Giustizia che vigila sull’applicazione del diritto comunitario e dalla Corte dei Conti che ha una funzione di controllo sul finanziamento delle attività dell’Unione. La Corte di Giustizia La Corte di Giustizia delle Comunità Europee è stata istituita nel 1952 ed ha sede in Lussemburgo.La sua funzione è garantire che la legislazione dell’Unione Europea sia interpretata e applicata in modo corretto e uniforme in tutti i paesi dell’Unione.
Essa garantisce, per esempio, che i tribunali nazionali non emettano sentenze differenti in merito alle medesime questioni.
La Corte vigila inoltre affinché gli Stati Membri e le Istituzioni agiscano conformemente alla legge e ha il potere di giudicare le controversie tra Stati Membri, Istituzioni Comunitarie, imprese e privati cittadini.è costituita da un giudice per ciascuno Stato membro; tuttavia, raramente si riunisce in seduta plenaria. La Corte si avvale dell’assistenza di avvocati generali, che hanno il compito di presentare, pubblicamente e con assoluta imparzialità, conclusioni motivate sulle cause sottoposte alla Corte.
I giudici e gli avvocati generali sono personalità d’indubbia imparzialità, in possesso delle qualifiche o della competenza richieste per ricoprire le più alte cariche giurisdizionali nei paesi di provenienza. Sono temporaneamente distaccati alla Corte di Giustizia in base ad accordi tra i Governi degli Stati Membri.
Per coadiuvare la Corte nella gestione delle cause portate in giudizio e per assicurare una maggiore tutela giuridica dei cittadini, è stato istituito un “Tribunale di primo grado”, che affianca la Corte di Giustizia, ed è competente a pronunciarsi su determinati tipi di cause, quali azioni promosse da privati cittadini, società e organizzazioni, e su ricorsi che riguardano la materia della concorrenza. Anche questo Tribunale è composto da un giudice per ogni Stato membro.
Il Tribunale della Funzione Pubblica dell'Unione Europea si pronuncia in merito alle controversie tra le Comunità e i suoi funzionari. è composto da sette giudici.La Corte di Giustizia, il Tribunale di primo grado e il Tribunale della Funzione Pubblica designano ciascuno, fra i rispettivi giudici, il proprio presidente con mandato temporaneo rinnovabile.
La Corte si pronuncia in particolare su: procedimenti pregiudiziali; ricorsi per inadempimento; ricorsi di annullamento; ricorsi per carenza di interesse; azione per risarcimento danni.
I ricorsi vanno presentati alla cancelleria, successivamente sono designati un giudice relatore e un avvocato generale che segue la causa. Il procedimento comprende una fase scritta e una fase orale. Nella prima fase, le parti presentano documenti scritti e il giudice redige una relazione in cui riassume i fatti, le argomentazioni delle parti e gli aspetti giuridici della controversia. La seconda fase coincide con la pubblica udienza. A seconda dell’importanza e della complessità della controversia, l’udienza può avere luogo dinanzi ad una sezione di tre, cinque o 13 giudici o in presenza della Corte in seduta plenaria. Durante l’udienza, le parti sono sentite dai giudici e dall’avvocato generale che possono rivolgere domande che ritengono rilevanti. L’avvocato generale espone quindi le sue conclusioni ed i giudici deliberano ed emettono la sentenza.Le sentenze della Corte sono decise a maggioranza e pronunciate in pubblica udienza. Non è fatta menzione delle opinioni contrarie. Le sentenze sono pubblicate il giorno stesso in cui sono emesse.Le procedura dinnanzi ai Tribunali di primo grado e della funzione pubblica sono analoghe, ma non prevedono la presentazione di un parere da parte dell'avvocato generale.
La Corte dei Conti Europea La Corte dei Conti ha sede anch’essa in Lussemburgo. Compito della Corte è controllare che i fondi dell’Unione Europea vengano riscossi regolarmente e verificare la legittimità, l’opportunità e la corretta destinazione delle finanze.
La Corte ha inoltre il diritto di sottoporre a controllo qualsiasi persona fisica od organizzazione che gestisca i fondi dell’Unione Europea. La Corte dei Conti è composta di un esperto di ciascuno Stato Membro; i membri eleggono tra di loro un Presidente. Garantisce efficienza e trasparenza.
Nello svolgimento dei suoi compiti, la Corte esamina la documentazione di qualsiasi persona fisica od organizzazione responsabile della gestione di entrate o di spese, e svolge anche frequenti concreti controlli. I risultati sono resi noti con relazioni scritte che portano eventuali problemi all’attenzione della Commissione e dei Governi degli Stati Membri.
GLI ORGANI GIURISDIZIONALI DELL’UNIONE EUROPEA fonte Terni in rete
Per poter operare efficacemente, la Corte dei Conti deve agire in assoluta indipendenza rispetto alle altre Istituzioni. Un altro compito fondamentale della Corte è assistere il Parlamento Europeo, che annualmente esamina in maniera approfondita l’esercizio finanziario dell’anno precedente, al fine di approvare o meno la gestione del bilancio da parte della Commissione. Infine, la Corte dei Conti esprime pareri sulle proposte di legislazione finanziaria e sull’operato delle Istituzioni comunitarie in relazione alla lotta antifrode.
IL LINGUAGGIO DELL’UNIONE EUROPEAIl personale delle istituzioni europee e i media che si occupano delle attività dell’Unione Europea utilizzano espressioni specifiche.
Di seguito ai precedenti articoli, ecco ulteriori esempi:ComitatologiaE' una procedura, nota più correttamente come procedura dei comitati. Descrive un processo in cui la Commissione, nell’attuare la legislazione comunitaria, consulta comitati composti da esperti dei paesi dell’Unione Europea.

lunedì 3 maggio 2010

Festa dell'Europa 2010, le iniziative della Regione

L'8 maggio a Bologna lo spazio regionale Blueuropa per far conoscere le opportuità europee.
Quiz on line e un concorso di idee per i giovani tra i 18 e 25 anni

IN SINTESI:La Regione Emilia-Romagna, per la Festa dell’Europa 2010, ha organizzato uno spazio dedicato ai cittadini per informare sulle opportunità europee in diversi settori. Lo spazio si chiama Blueuropa e si trova a Bologna in Piazza Re Enzo sabato 8 maggio.
Inoltre per i giovani è previsto il concorso “Idee per l’Europa”, in collaborazione con Università di Bologna e Aiccre Emilia-Romagna.
In palio un viaggio di tre giorni a Bruxelles.
Per i ragazzi è previsto anche un quiz on line: chi vince riceve un biglietto InterRail.
Nella notizia si trovano il programma completo delle iniziative in programma sabato 8 e tutte le informazioni per partecipare a concorso e quiz on line.
DOCUMENTI
Il programma
Il form per partecipare al concorso
Uno spazio dedicato ai cittadini per informarli sulle opportunità che l’Europa offre alla nostra regione per il lavoro, la formazione, la ricerca e l’innovazione: si chiama Blueuropa e sarà allestito in Piazza Re Enzo a Bologna sabato 8 maggio, in occasione della Festa dell’Europa 2010.La Regione Emilia-Romagna, in collaborazione con la Provincia e il Comune di Bologna, ha previsto diverse iniziative in quella giornata. Alle 12 si parlerà di “Dove va l’Europa? Riflessioni sul processo di integrazione europea”, a cura di Lucia Serena Rossi direttore del Cirdce dell’Università di Bologna. Nel pomeriggio alle 16, Lorenza Badiello, responsabile dell’Ufficio di collegamento a Bruxelles della Regione Emilia-Romagna incontrerà i ragazzi “Erasmus”, per scambiare esperienze e condividere idee e progetti. Alle 18, presso il Bar la Linea, Pier Virgilio Dastoli, consigliere della Commissione europea e Luciana Castellina converseranno sul rapporto tra cultura e costruzione europea, a partire dal libro di Luciana Castellina “Eurollywood. Il difficile cammino della cultura nella costruzione europea”.Ai giovani tra i 18 e i 25 anni è rivolto il concorso “Idee per l’Europa”, realizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bologna e Aiccre Emilia-Romagna. Possono partecipare i ragazzi residenti in Emilia-Romagna ma anche i giovani stranieri impegnati in programmi di studio presso le università della nostra regione.La Regione chiede loro un contributo di idee, ponendogli due domande sulle esperienze di mobilità giovanile e sulle opportunità che scaturiscono da questi scambi. La commissione giudicatrice selezionerà per ogni domanda due contributi, ai quattro vincitori verrà offerto un viaggio di tre giorni presso l’Ufficio di collegamento della Regione Emilia-Romagna di Bruxelles.Per partecipare occorre compilare la scheda di partecipazione e consegnarla l’8 maggio nello spazio Blueuropa o inviarla a blueuropa@regione.emilia-romagna.it .
Per maggiori informazioni e per scaricare la scheda di adesione: www.spazioeuropa.it e http://assemblealegislativa.regione.emilia-romagna.it/antennaed
Ma non è l’unica iniziativa rivolta ai ragazzi.
All’indirizzo http://fesr.regione.emilia-romagna.it/ si potrà anche giocare on-line e scoprire l’Unione europea e le opportunità che grazie al Por Fesr 2007-2013 la Regione mette in campo in materia di ricerca, innovazione tecnologica, sviluppo sostenibile, riqualificazione del territorio e del patrimonio culturale. Bastano pochi click e si può vincere un biglietto InterRail per viaggiare con un amico in giro per l’Europa.
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domenica 25 aprile 2010

25 Aprile: Vendola acclamato dagli emiliani


“La Resistenza non è passato ma futuro”
“Anche il Pd emiliano dovrebbe riflettere sul suo ruolo; non ci sono più territori intoccabili”
E’ stata intensa la giornata bolognese di Nichi Vendola: ha partecipato a significative celebrazioni del 25 Aprile a Marzabotto e Montesole attualizzando il significato di “Resistenza” (non una nostalgia agiografica del passato, ma un discorso che riguarda il nostro futuro), e non ha lesinato risposte chiare ai giornalisti che gli chiedevano sue impressioni sugli ultimi avvenimenti politici italiani (“Fini un alleato del Pd? Solo pensarlo è un segno di grande confusione”. “Elezioni anticipate? Chi le teme di più è senz’altro il centrosinistra: non siamo ancora in grado di rappresentare una credibile alternativa”. “Un sindaco leghista a Bologna? Non credo, ma non ci sono più rendite di posizione. Il Pd deve riflettere seriamente e criticamente sulla sua esperienza emiliana).
A Montesole, Vendola ha ricordato il sacrificio di uomini e donne del passato massacrati in nome dell’ideologia nazifascista, ma si è rivolto anche alle giovani generazioni. E’ a loro che Nichi Vendola vorrebbe annunciare “la Resistenza necessaria dei tempi nostri”, cosa che non si fa “clonando quella del passato”. Il presidente della Regione Puglia ha lanciato il suo messaggio da Montesole, teatro storico della Resistenza bolognese, ma soprattutto di una delle più cruente stragi nazifasciste del 1944 con centinaia di vittime. Il governatore ha parlato a braccio dal palco a due passi dalla scuola di pace di Montesole, pochi chilometri da Marzabotto. “Abbiamo il torto di aver trasformato il 25 aprile in un’immagine oleografica – ha detto – e di aver fatto dei valori della Costituzione un richiamo retorico”. E ha aggiunto: “Non siamo stati in grado di spiegare alle giovani generazioni che non stavamo raccontando una stagione della nostalgia ma del loro futuro”. Per Vendola però la Resistenza non va confusa con il patriottismo che è “terreno scivoloso”. E ha aggiunto: “la più grande forma di patriottismo è quella che esprime Emergency e Gino Strada”. Infine, richiamandosi al presente, ha ironizzato: “Ancora oggi fischia il vento e infuria la bufera, ma non è vero che abbiamo le scarpe rotte, le abbiamo griffate”.
LA RESISTENZA NON VA CONIUGATA AL PASSATO, MA AL FUTURO
Prima del suo discorso, Vendola ha partecipato alla cerimonia di deposizione delle corone nel sacrario delle vittime di Marzabotto. E alla fine ha lasciato un breve messaggio nel libro degli ospiti: “La memoria del male è il seme necessario perché germogli il bene”, ha scritto. Il presidente della Regione Puglia inoltre ha incontrato alcuni operai della cartiera Reno de Medici (un centinaio di loro sono in cassaintegrazione dal 2009) che gli hanno donato un libro sulla storia della Cgil. Insieme a Vendola, tra gli ospiti anche la deputata del Pd Olga D’Antona. “Mi sento onorata di essere qui con voi oggi”, ha premesso la vedova del giuslavorista ucciso dalle Br parlando alla gente, e interrompendosi più volte per la commozione. “E’ tempo di riconoscersi in una memoria condivisa – ha detto – ma non al prezzo di pericolosi revisionismi o di falsificare la storia”. E poi ha scandito: “Una sola era la parte giusta, quella che ebbe la forza di contrapporsi al nazifascismo. Non possono esserci equivoci: da una parte ci furono i carnefici, dall’altra le vittime”. A ricordare il sacrificio dei civili e dei caduti della Brigata Stella Rossa è stato anche il sindaco di Marzabotto Romano Franchi, che ha salutato la platea ricordando che “preferiamo decisamente cantare ‘Bella ciao’ e l’inno di Mameli”, alludendo ad altre canzoni più ‘padane’. La festa è continuata poi al Poggiolo con i giovani e molte famiglie (soprattutto giovani coppie con bambini) tra stand, banchetti dell’Anpi, musica di oggi e di ieri e le immancabili code per crescentine, lasagne e porchetta. La giornata di sole ed il pratone di fronte al Poggiolo hanno fatto il resto.
FINI ALLEATO? E’ SEGNO CONFUSIONE CENTROSINISTRA
Per il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, in queste ultime ore nel Bolognese per partecipare ad alcune manifestazioni del 25 Aprile, Gianfranco Fini è certamente un interlocutore con cui discutere, ma non automaticamente un alleato. Anzi, la proposta di Pier Luigi Bersani, di aprire al presidente della Camera, dimostra confusione di idee nel centrosinistra. Per Vendola, Fini “é uno dei più autorevoli capi della destra ed è il capo di una destra ideologicamente in via di formazione”, ha spiegato a margine della commemorazione per il 25 aprile che si è svolta a Marzabotto, nel bolognese, e rappresenta “la destra liberista ed europea, che ha più confidenza con i temi della laicità e dei diritti civili”. Ma non per questo, ha precisato Vendola, “Fini diventa un alleato potenziale”. Poi, rivolgendosi implicitamente a Bersani, ha aggiunto: “fare di un interlocutore immediatamente un alleato, significa esprimere noi una grande confusione di idee, e non aiutare Fini nella sua battaglia”.
OGGI IL CENTROSINISTRA NON E’ UN’ALTERNATIVA CREDIBILE
Il centrosinistra, oggi, non ha “la capacità di essere una grande speranza, di rendere credibile la parola ‘alternativa’”. Lo ha detto a margine della commemorazione per il 25 aprile in programma a Marzabotto, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola. Alla gente, che al termine del suo discorso gli ricordava che “la Puglia è piccola per lui”, auspicando così un suo ruolo nazionale nel centrosinistra, Vendola ha risposto: “Ora c’é da fare il governo (alludendo alla sua giunta in Puglia, ndr), e poi c’é da governare; poi vediamo”. Ma ha aggiunto: “il problema del centrosinistra non è il profilo del leader è il profilo della coalizione, il suo programma, la capacità di essere una grande speranza, di rendere credibile la parola ‘alternativa’. Lo siamo oggi? No”.
Infine un accenno all’ipotesi di elezioni anticipate: “mette più paura nel centrosinistra che nel centrodestra – ha sottolineato – questo vuol dire che non siamo pronti, che c’è qualcosa che non funziona. Io penso che bisogna dire la verità: La verità vi farà liberi dal peccato”, ha concluso con tono ironico.(ANSA).
UN LEGHISTA A BOLOGNA? NON CI SONO PIU’ TERRITORI INESPUGNABILI
“Se non sapremo riflettere sui limiti dell’esperienza del riformismo emiliano, corriamo dei rischi”. Così, il governatore della Puglia, Niki Vendola, ha risposto a chi gli chiedeva – a margine della cerimonia per il 25 aprile a Marzabotto – un commento sulla situazione politica emiliana e sull’eventualità di un sindaco leghista a Bologna. Vendola non ha spiegato quali sono i limiti di tale riformismo, dicendo “non lo so, non vivo qua”. Ma ha aggiunto: “voglio che se ne discuta qua, bisogna essere qui ed essere in grado di interpretare la domanda di cambiamento”. Al contrario, perdendola “ogni volta che il centrosinistra appare conservazione si rischia di perdere”. Poi sull’eventualità di avere un sindaco del Carroccio a Bologna (oggi città commissariata), il presidente della Puglia ha risposto:”no per carità!”, aggiungendo però di non avere la palla di vetro. Tuttavia, ha continuato rivolgendosi al centrosinistra: “credo che nessuno può immaginare di vivere con rendite di posizione, non ci sono più territori inespugnabili per la destra e per la Lega. L’Emilia è già stata significativamente penetrata dalla Lega”. Infine, ai giornalisti che gli chiedevano di dare un consiglio al Pd emiliano, Vendola ha risposto suggerendo la sua esperienza in Puglia. “Nell’esperienza di governo abbiamo raccontato le nostre luci, ma anche le nostre ombre, perché le abbiamo volute affrontare di petto e abbiamo continuato a cercare una concertazione che non fosse quella corporativa e istituzionale, ma una concertazione con il mondo giovanile, soprattutto con l’associazionismo e il volontariato. Abbiamo provato – ha concluso – a trasformare i luoghi del governo in luoghi di ascolto”.

ripreso da telesanterno

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